Il Paese soffre un’emergenza epocale e nei posti di comando rimangono i soliti noti. Condivisibili le critiche alla conferma di De Scalzi di Di Battista ed altri, occorre una vera politica nuova

Mesi di trattative e tensioni nella maggioranza alla fine hanno portato alla conferma di alcuni nominati nelle partecipate statali, dandola vinta a PD e renziani. Mentre gli italiani vivono l’angoscia di un’emergenza epocale, torna a prevalere l’autoconservazione della casta. Andrà tutto bene viene ripetuto in queste settimane, ma potrà accadere solo se ci sarà una totale inversione di rotta. Invece, dai palazzi del potere giungono ben altri segnali. Lo tsunami funebre delle decine di migliaia di morti frutto della distruzione della sanità pubblica negli ultimi decenni, e quindi il più tremendo atto d’accusa nei confronti di una classe dirigente responsabile della più grande tragedia degli ultimi tempi, sembra generare premi, anziché condanne, perfino con il ritorno in sella di personaggi come Bertolaso e Massimo Paolucci, ed ora con una indecente infornata di nomine nelle partecipate statali, tutt’altro che nel segno del rinnovamento. Sconcerta la riconferma, in particolare ma non solo, di De Scalzi alla guida dell’Eni nonostante le imputazioni di corruzione internazionale ed altro. Siamo fedeli alla Costituzione ed al sacrosanto principio di presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, ma esistono ragioni di opportunità che vanno ben oltre e che, ancora una volta, non sono state minimamente considerate. E’ il potere per il potere, la totale mancanza di vergogna e la pretesa di irresponsabilità che da troppi decenni vediamo nelle classi dirigenti tutte. I bei principi sembrano solo sbandierati perché alla fine pesano gli interessi particolari, le scuderie, le cordate e le spartizioni di potere. Ci sentiamo di condividere le dure parole dell’appello promosso da Alessandro Di Battista ed altri esponenti del M5S, che documentano il profondo disagio che sale nella parte della maggioranza di governo più sensibile a questi temi.

Noi crediamo che non ci si debba mai turare il naso e sporcare le mani. Andrà tutto bene solo se nascerà una politica diversa, indipendente dalle consorterie di palazzo e capace di ripartire dalla Costituzione e dalla Giustizia. E’ quello che gran parte della base del M5S ha sognato per anni. Ed è un anelito profondo che sentiamo crescere da tutta la cittadinanza nauseata dai soliti giochi di potere e da una politica sempre più autoreferenziale e lontana dal Paese reale. Sappiamo bene cosa sta accadendo in queste settimane e i rischi del futuro politico assediato da una destra becera e pericolosa. Ma bisogna saper guardare avanti ed oltre, verso un’autentica ricostruzione del Paese su basi nuove, coinvolgendo la società civile che non si arrende, la parte più sana del Paese che continua a credere nei principi costituzionali, e perciò combatte mafie e corruzione.

Ora o mai più si avvicina l’occasione per costruire insieme a questa parte migliore del Paese quello che  noi definiamo il Terzo Polo, Civico, Costituzionale e Popolare, alternativo ai blocchi del potere partitico dominante. Costituisce in prospettiva l’unica vera possibile alternativa alla vecchia politica. Un’alternativa che va costruita a partire da oggi, per la realizzazione di un ampio e vincente fronte popolare e democratico di salvezza, cambiamento e ricostruzione dell’Italia.

Azione Civile e il suo Presidente Antonio Ingroia