Al Movimento 5 Stelle: liberatevi dell’abbraccio mortale di Salvini. Il Paese ha bisogno di un nuovo polo civico-nazionale e popolar-costituzionale
Ieri mattina in un’interessante intervista a Il Fatto Quotidiano, Luigi De Magistris ha lanciato un appello alla parte più sensibile, aperta e democratica del M5S che si può sintetizzare così: liberatevi dall’abbraccio mortale di Salvini che sta attuando un progetto “usa e getta” nei confronti del M5S che sta funzionando e che non potrà essere fermato se non si corre ai ripari prima che sia troppo tardi per la democrazia nel nostro Paese. Concordo pienamente. E’ quello che noi di Azione Civile ribadiamo, inascoltati, da anni.
Si può fare? E come? Io credo
di sì. Ma per riuscirci, un ruolo importante può e deve rivestirlo chi,
avendo raccolto la maggioranza dei consensi popolari alle elezioni del
marzo 2018 per un autentico cambiamento, ha questa forza e questa
responsabilità, prima che questo consenso si sgretoli irreparabilmente
sotto i colpi dell’azione assediante di Salvini e della Lega che hanno
progetti e disegni incompatibili con l’ispirazione originaria del M5S.
Non c’è dubbio che la parte più riflessiva e fedele all’ispirazione
originaria del M5S deve assumersi la responsabilità, se vuole davvero
cambiare il Paese in meglio, di favorire la creazione delle condizioni
perché si crei un nuovo polo civico-nazionale e popolar-costituzionale
che dovrà essere fatto dalla sostanza delle battaglie dei Movimenti
contro le Mafie e la Corruzione, e per l’Ambiente e la Salute, la Pace,
la Giustizia, il Lavoro, i Beni Comuni, insomma l’Attuazione della
Costituzione.
Non si tratta di ripetere
vecchie esperienze e vecchi errori che – soprattutto a Sinistra, nel
passato più antico e recente sono stati tanti e ripetuti. Bisogna
ripartire dalle battaglie per i diritti sociali e civili nei territori,
superando vecchi e nuovi leaderismi personalistici, vecchi e nuovi
recinti dei partitini.
Il progetto di cui parla (da
anni) AC, e che comincia ad essere sempre più condiviso, è invece un
progetto assai più ambizioso, che – giustamente – De Magistris propone
intanto su scala regionale. E necessita evidentemente di un “mutamento
di strategia” del M5S, che non è ancora maturo, ma di cui il Paese ha
bisogno, se il M5S non vuole passare alla storia come fenomeno
passeggero.
Nel contempo, occorre lavorare
per quella “lista civica nazionale” dei Movimenti che potrebbe
diventare la soggettività politica “alleata naturale” di un M5S
rinnovato, ed in questo ambito si potrebbe ricostituire un rapporto con
il mondo della c.d. “Sinistra radicale”, che – credo – comincia a capire
che il progetto “testimoniale” dell'”Unione delle Sinistre” è
fallimentare (le dimissioni di Nicola Fratoianni ne sono un sintomo
significativo).
Qualcosa si muove: se si
riuscirà a mettere in piedi, collettivamente, orizzontalmente e sui
territori, un’azione politica e sociale non auto-referenziale, sarà più
facile presentarsi in modo credibile ai cittadini e coinvolgerli in un
progetto partecipato davvero nuovo e vincente di autentica
trasformazione del Paese.
E’ una battaglia decisiva
perché il futuro della democrazia nel nostro Paese rischia di correre
seri pericoli. E chi dovesse scegliere di non partecipare a questa
battaglia e di non stare dalla parte giusta, se ne assumerebbe la
responsabilità, secondo i diversi gradi di responsabilità oggi
ricoperti. Molti italiani sono pronti a fare la loro parte. Sempre dalla
parte della Costituzione. Chi è pronto a compiere quest’atto di
generosità verso il futuro del nostro Paese?
Antonio Ingroia