Sicurezza e dintorni

Mercoledì 7 novembre scorso è stato approvato in Senato il decreto 113 su “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e organizzazione e funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione, nonché la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Confermata la cancellazione della protezione umanitaria, al suo posto vengono introdotti i permessi per “protezione speciale” (un anno), per “calamità naturale nel Paese d’origine” (sei mesi), per “condizione di salute gravi” (un anno) “per atti di particolare valore civile” e “per casi speciali” (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo), eliminato il limite massimo per ottenere la cittadinanza per matrimonio (art.14). Viene allungata la permanenza nei centri di identificazione (articolo 2) dagli attuali 90 a 180 giorni, periodo ritenuto necessario all’accertamento dell’identità e della nazionalità del migrante. Carceri per migranti. L’articolo 12 ridisegna lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (gestito con i Comuni): vi avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati. In parole povere viene tagliata”l’accoglienza di qualità” e viene implementata quella emergenziale che però subisce il taglio dei servizi considerati extra come i corsi di italiano e tutto il lavoro di operatori e mediatori linguistici. Cioè, gli si deve dar da dormire e forse da mangiare, e calci nel di dietro. Il decreto prevede anche la vendita degli immobili sequestrati alla mafia, tanto per non farci mancar nulla, Cosi’sarà più diffuso il lavoro nero, piu’ illegalità, migliaia di migranti che non potranno partecipare a progetti volti all’integrazione, e gli immobili e proprietà sequestrate alla mafia, verranno ricomprate dai mafiosi, tramite nomi di comodo. Chi ha lucrato, improvvisando cooperative adesso dovrà smettere visto il taglio di fondi da 35 euro a 26 per persona, ma chi subirà le conseguenze saranno sia gli italiani sia i migranti. Nonostante gli interventi di Minniti c’era ancora la speranza di poter programmare un’accoglienza coerente con la nostra Costituzione e impedire altre morti nel mediterraneo, ora non più. Le associazioni come l’Arci e quelle del mondo cattolico verranno messe in ginocchio, impossibilitate a fornire i servizi messi in campo finora e l’effetto sarà devastante per tutti, guerra fra poveri assai peggiore di quella che abbiamo visto finora. Noi riteniamo che si debba rispettare il dettato costituzionale, gli art. 2, 10, 16, e che l’accoglienza sia un dovere per qualunque paese civile, così come è un dovere il controllo capillare dell’accoglienza stessa non solo dal punto di vista delle regole e dei numeri, ma da un punto di vista di buon senso e di umana solidarietà. Fra l’altro si parla di finanziamenti europei che nulla toglievano al popolo italiano, ma, semmai, lo potevano arricchire di un’integrazione reale fra persone di diversa origine, come è normale che sia. I flussi migratori, non vanno criminalizzati, ma “gestiti”. E non ci sembra affatto che l’Europa abbia fatto la sua parte come avrebbe dovuto. Movimento Azione Civile