Antonio Ingroia e Azione Civile: felici per elezioni di Alberto Fernandez in Argentina e Evo Morales in Bolivia. No alla violenza golpista in Bolivia e Venezuela e ai golpe giudiziari in Brasile ed Ecuador delle destre filo-USA

Podemos ganar! Possiamo vincere! E’ il segnale che giunge dall’America Latina a tutti coloro che, ad ogni latitudine, resistono contro il dominio, lo sfruttamento e l’oppressione del neoliberismo, della grande finanza internazionale e delle multinazionali.  Azione Civile e il suo fondatore e Presidente Antonio Ingroia esprimono felicitazioni per la rielezione di Morales a Presidente della Bolivia e l’elezione a Presidente dell’Argentina di Fernandez, con il ritorno al governo dei Kirchner, e augurano loro i migliori auspici. Argentina e Bolivia donano al mondo intero una lezione di democrazia e di resistenza reali ad un’ondata reazione, golpista, violenta che colpisce i popoli e i più deboli della società. Un golpismo contro cui è vitale la solidarietà tra popoli, movimenti e reti sociali. E’ un segnale importantissimo che nel suo primo discordo dopo l’elezione Fernandez abbia chiesto a gran voce la liberazione dell’ex presidente brasiliano Lula, colpito da un golpe giudiziario che ha portato al governo Bolsonaro e gli ha impedito di ricandidarsi. In Brasile il golpe che ha portato al potere un difensore degli interessi dei grandi latifondisti e delle multinazionali, persecutore dei movimenti sociali ed indigeni mentre le sue “politiche” nulla ha fatto (se non addirittura favorito) la distruzione dell’Amazzonia, su cui gravano ombre di (reale) corruzione e persino coinvolgimento nell’assassinio di Marielle Franco. Bolsonaro legato a doppio filo alla peggiore destra neofascista, nostalgica dei tempi della dittatura, e dei grandi interessi multinazionali di Washington. Esattamente come accade in Ecuador contro Rafael Correa. In Bolivia, spalleggiata dalle menzogne rilanciate dalla grande stampa internazionale, e da Washington, la destra neofascista golpista, così come tenta da anni di fare in Venezuela e in altri stati, insulta il Presidente Morales e l’espressione del voto democratico e fomenta la violenza nelle piazze. Denunciamo con forza quanto sta accadendo e chiediamo ad ogni voce alternativa al main stream, ad ogni amante della libertà e della democrazia, di alzare forte la propria voce e schierarsi con Morales, la Bolivia e il suo popolo.

Le violenze golpiste in Bolivia e Venezuela, i golpe giudiziari in Brasile ed Ecuador, non sono casuali o “spontanei”. Sono figli degli interessi neoliberisti di una elite che odia politiche progressiste che non consegnano il tessuto economico all’ingiustizia sociale, allo schiavismo del profitto, ad una borghesia di ricchi abituati a dominare con leggi liberticide e l’accettazione dello schiavismo dei lavoratori. Senza disdegnare la corruzione. Una destra che guarda, riverente, servile ed etero diretta, agli USA e ai suoi referenti. E’ il processo politico anti-democratico e capitalista con cui da troppi decenni gli Stati Uniti, le sue multinazionali e i suoi apparati opprimono l’America Latina, i popoli e la democrazia. Con la volontà di distruggere ogni alternativa progressista non allineata ai suoi interessi geostrategici ed economici. Come accade, con guerre in cui gli Stati Uniti sono impegnati più o meno direttamente, in varie parti del mondo. Afghanistan, Iraq, Siria, Libia sono tutti Stati che dopo l’intervento USA non hanno più conosciuto pace. Ma solo guerra, terrorismo, azzeramento di ogni infrastruttura istituzionale, gravissimi problemi sanitari, economici, fame e miseria. Mentre altrove banchettano, festeggiano e lucrano multinazionali come quelle del petrolio. Violando il diritto internazionale, l’autodeterminazione dei popoli e la stessa integrità territoriale degli Stati. L’Argentina con l’elezione di Fernandez, la Bolivia con la rielezione di Morales, il Venezuela che continuamente respinge i tentativi di golpe, il Cile e l’Ecuador i cui popoli sono scesi massicciamente in piazza contro le politiche neoliberiste e affamatrici dei governi di destra filo-USA, rappresentano la resistenza contro tutto questo a cui dobbiamo guardare.

Azione Civile e il suo Presidente Antonio Ingroia

nella foto l’ingresso della “Scuola delle Americhe”, quartier generale dell’addestramento di torturatori e golpisti